sabato 30 agosto 2008

No Feelings


I've seen you in the mirror
When the story began
And I fell in love with you
I love yer mortal sin
Yer brains are locked away
But I love your company
I only leave you when you got no money
I got no emotions for anybody else
You better understand I'm in love with my self
My beatiful self

A no feelings a no feelings
A no feelings
For anybody else

Hello and goodbye in a run around sue
You follow me around like a pretty pot of glue
I kick you in the head you got nothing to say
Get out of the way 'cos i gotta get away
You never realise I take the piss out of you
You come up and see me and
I'll beat you black and blue
Okay I'll send you away

I got no feelings a no feelings
No feelings for anybody else
Except for my self my beatiful self dear

There aint no moonlight after midnight
I see you stupid people out looking for delight
Well I'm so happy I'm feeling so fine
I'm watching all the rubbish
You're wasting my time
I look around your house and
There's nothing to steal
I kick you in the brains
When you get down to kneel
And pray you pray to your god

No feelings a no feelings
No feelings for anybody else
Except for my self
Your daddy's gone away
Be back another day
See his picture hanging on your wall


Traduzione:
Ti ho vista allo specchio
Quando la storia cominciò
E mi sono innamorato di te

Amo il tuo peccato mortale
La tua mente è chiusa a chiave (non ti capisco)

Ma amo la tua compagnia
Ti lascerò solo quando non avrai più soldi
Non provo queste emozioni per nessun’altro

Farai meglio a capire che amo me stesso

Il mio bellissimo me stesso
Nessun sentimento Nessun sentimento
Nessun sentimento
Per nessun altro

Ciao ciao corro a cercarti

Mi segui tutt’attorno come un grazioso tubetto di colla
Ti picchio in testa se non hai niente da dire

Fatti da parte perché me ne devo andare
Non capisci mai che me ne frego di te

Arrivi e mi vedi e ù
Ti faccio diventare blu e nera
Va bene ti caccio via
Non ho Nessun sentimento Non ho Nessun sentimento Nessun sentimento per nessun altro Eccetto per me stesso il mio bellissimo caro me stesso
Non c’è chiaro di luna a mezzanotte
Vi vedo brutti cretini cercare delizia
Bene sono così felice mi sento così bene
Sto guardando tutti i rifiuti
Mi stai facendo perdere tempo

Ispeziono la tua casa e

Non c’è nulla da rubare

Ti meno in testa

Quando ti abbassi fino alle ginocchia

E preghi, preghi il tuo Dio
Nessun sentimento Nessun sentimento Nessun sentimento per nessun altro
Eccetto me stesso

Tuo papa è andato via

Tornerà un altro giorno

Vedo la sua foto appesa alla tua parete
(Sex Pistols)


venerdì 29 agosto 2008

La solitudine dei numeri primi


I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per se stessi. Se ne stanno al loro posto nell’infinita serie dei numeri naturali, schiacciati come tutti fra due, ma un passo in là rispetto agli altri. Sono numeri sospettosi e solitari e per questo Mattia li trovava meravigliosi. Certe volte pensava che in quella sequenza ci fossero finiti per sbaglio, che vi fossero rimasti intrappolati come perline infilate in una collana. Altre volte, invece, sospettava che anche a loro sarebbe piaciuto essere come tutti, solo dei numeri qualunque, ma che per qualche motivo non ne fossero capaci. Il secondo pensiero lo sfiorava soprattutto di sera, nell’intrecciarsi caotico di immagini che precede il sonno, quando la mente è troppo debole per raccontarsi delle bugie.
In un corso del primo anno Mattia aveva studiato che tra i numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano primi gemelli: sono coppie di numeri primi che stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero. Numeri come l’11 e il 13, come il 17 e il 19, il 41 e il 43. Se si ha la pazienza di andare avanti a contare, si scopre che queste coppie via via si diradano. Ci si imbatte in numeri primi sempre più isolati, smarriti in quello spazio silenzioso e cadenzato fatto solo di cifre e si avverte il presentimento angosciante che le coppie incontrate fino a lì fossero un fatto accidentale, che il vero destino sia quello di rimanere soli. Poi, proprio quando ci si sta per arrendere, quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si imbatte in altri due gemelli, avvinghiati stretti l’uno all’altro. Tra i matematici è convinzione comune che per quanto si possa andare avanti, ve ne saranno sempre altri due, anche se nessuno può dire dove, finché non li si scopre.
Mattia pensava che lui e Alice erano così, due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero.

(P. Giordano, La solitudine dei numeri primi)

(I PRIMI PASSI di Vincent Van Gogh)

Il tuo cuore lo porto con me


Il tuo cuore lo porto con me,
Lo porto nel mio,
Non me ne divido mai,
Dove vado io, vieni anche tu mio amato,
Qualsiasi cosa venga fatta da me, la fai anche tu, mio caro,
Non temo il fato, perché il mio fato sei tu, mio dolce,
Non voglio il mondo, perché il mio mondo, il più bello,
Il più vero sei tu.
Questo è il nostro segreto profondo,
Radice di tutte le radici,
Germoglio di tutti i germogli,
Cielo dei cieli di un albero chiamato vita
Che cresce più alto di quanto l’anima spera
E la mente nasconde
La meraviglia che le stelle separa,
Il tuo cuore esiste nel mio…
Ecco il segreto più profondo
Che nessuno conoscerà mai
Radice delle radici
Germoglio dei germogli
E cielo dei cieli di un albero chiamato vita
Che cresce più alto di quanto l’anima possa sperare
Più vivo di quanto la mente possa celare
Prendo il tuo cuore lo porto con me…nel mio.

Edward Estlin Cummings

giovedì 28 agosto 2008

La Stagione Dell'Amore


La stagione dell'amore viene e va,
i desideri non invecchiano quasi mai con l'età.
Se penso a come ho speso male il mio tempo
che non tornerà, non ritornerà più.
La stagione dell'amore viene e va,
all'improvviso senza accorgerti, la vivrai, ti sorprenderà.
Ne abbiamo avute di occasioni
perdendole; non rimpiangerle, non rimpiangerle mai.
Ancora un'altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore.
Nuove possibilità per conoscersi
e gli orizzonti perduti non ritornano mai.
La stagione dell'amore tornerà
con le paure e le scommesse questa volta quanto durerà.
Se penso a come ho speso male il mio tempo
che non tornerà, non ritornerà più.

sabato 2 agosto 2008

ABELARDO ED ELOISA...


ABELARDO:
Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all’amore, lo studio delle lettere ci offriva quegli angoli segreti che la passione predilige. Aperti i libri, le parole si affannavano di più intorno ad argomenti d’amore che di studio, erano più numerosi i baci che le frasi, la mano correva più spesso al seno che ai libri. E ciò che si rifletteva nei nostri occhi era molto più spesso l’amore che non la pagina scritta oggetto della lezione. Per non suscitare sospetti la percuotevo spinto però dall’amore, non dal furore, dall’affetto non dall’ira, e queste percosse erano più soavi di qualsiasi balsamo. Il nostro desiderio non trascurò nessun aspetto dell’amore, ogni volta che la nostra passione poté inventare qualcosa di insolito, subito lo provammo, e quanto più eravamo inesperti in questi piaceri tanto più ardentemente ci dedicavamo ad essi e non ci stancavamo mai. Quanto più eravamo inesperti di quei giochi d’amore, tanto più insistevamo nel procurarci il piacere e non arrivavamo mai a stancarcene”.

ELOISA:
Al mio signore, anzi padre, al mio sposo anzi fratello, la sua serva o piuttosto figlia, la sua sposa o meglio sorella (…) Ti ho amato di un amore sconfinato (…) mi è sempre stato più dolce il nome di amica e, se non ti scandalizzi, quello di amante o prostituta, il mio cuore non era con me, ma con te”.

ABELARDO:
Viluppo di vergogne, che nessun rispetto per la nostra dignità, né la riverenza verso Dio ci tratteneva dal pantano di questo fango neppure nei giorni della domenica di Passione o di qualsiasi altra solennità. Ma anche se tu non volevi e, per quanto potevi, ti rifiutavi e cercavi di dissuadermi, poiché eri più fragile per natura, troppo spesso ti trascinavo a consentirmi con minacce e percosse. Mi univo a te con tale desiderio dei sensi che quelle miserabili e indegne voluttà che ci vergogniamo perfino di nominare, io le anteponevo a tutto, a Dio e perfino a me stesso“.
Ciò che è avvenuto non poteva essere cosa tanto strana per chiunque avesse provato la forza dell’amore e, fin dall’inizio del mondo, le donne hanno causato la rovina degli uomini più grandi!

ELOISA:
Il piacere che ho conosciuto è stato così forte che non posso odiarlo. Perché la sublimazione si dovrebbe raggiungere soltanto annichilendo i sensi e il sentimento d’amore che si prova verso un’altra persona?

TUTTI AL MARE....

Domani si va sulla costa orientale della Calabrifornia a trascorrere le vacanze estive nella nostra vecchia casetta, stessa spiaggia stesso mare...da ben 23 anni!!! Un bel "CHE PALLE!!!!!" è d'obbligo.
Speriamo finiscano in fretta, meglio la montagna, l'inverno, la neve, il Natale...