giovedì 10 aprile 2008

IL GIORNO DELLA CIVETTA.


Ieri sera due pettegolezzi freschi freschi.
Il primo: la mia collega di università ha lasciato dopo 7 anni il suo fidanzato storico e lui ora va in giro a parlar male di lei, chiedendo a tutti il perchè dell'insano gesto...
Ve lo dico io: dopo anni di pulizia pavimenti, divani e letto dalla cacca del cane; segregazione in casa; orario estenuante di lavoro per poi farsi accompagnare a casa dall'amico del fidanzato perchè il suddetto è in palestra a fare il galletto, concedetemi lei si è ROTTA LA PALLE!!!
Il secondo: il vicino di "Vedi Napoli e poi muori" dopo 2 giorni di convivenza è già stanco.
Non trovo parole per descrivere questi 2 esemplari di esseri viventi se non riportare il seguente testo.
A ogni lettore del post, se mai ne avrò uno, l'ardua sentenza:
“Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini;
i mezz’uomini pochi, chè mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini…
E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…
E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito…
E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, chè la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre…
Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo…” (Il giorno della civetta-Leonardo Sciascia)

Scrivo questo perchè spero un giorno di trovare un UOMO!

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