venerdì 27 giugno 2008

DAVVERO INTERESSANTE...


Su questo sito http://www.creativereview.co.uk/crblog/planet-tozer/ ho trovato delle foto davvero simpatiche sembrano pianeti, in realtà sono bolle di sapone....

giovedì 26 giugno 2008

SAGGEZZA PAKISTANA...


Da tanti anni ho preso la sana abitudine di andare tutti i giovedì al mercato.
La prima volta mi ha convinto Emma ad andare, la seconda invece sono andata di mia spontanea volontà e mi sono portata dietro pure Maria Teresa, anche lei all'inizio contrarissima, ma poi è stata super felice di venire.
Il motivo? Sarò sincera e diretta... i NEGRONI!!!!
Quella porca di Emma andava sempre perchè era innamorata di uno di loro che vendeva magliette.
Ecco che così io e Mitty abbiamo avuto la rivelazione del terzo mistero di Fatima: perchè Emma aveva sempre magliette nuove, nonostante fosse una tirchia da far invidia a Paperon de Paperoni.
Passata la lustrata agli occhi per il gran bel esemplare, io ho iniziato ad andare e comprare le cose che mi servono per casa: pezzi di stoffa, tovaglie, asciugamani, cuscini...poi ho iniziato a comprare magliette, pantaloni, calze, e, infine, tra le varie bancarelle ho conosciuto il mio amico pakistano: Rashid.
Il suo vero nome non è questo, ma siccome il suo è impronunciabile allora lo chiamiamo tutte così.
L'anno scorso è dovuto tornare prima nel suo paese perchè mentre era qui una sera è morto suo zio, con cui divideva la bancarella.
L'ultima volta che l'avevo visto ero col mio ex, lui era molto triste perchè non aveva i soldi per portare la salma dello zio a casa ed era venuto al mercato per vendere tutto e raccimolare qualche soldo.
Io gli diedi tutti i soldi che avevo e lui mi diede un braccialetto, io gli dissi che non lo volevo, preferivo che lo vendesse, ma lui non volle sentire ragione e me lo diede.
Inutile dire che il "Cacentaro" (=insetto; così Chiara chiama tutti gli uomini) del mio ex mi fece una cazziata...davanti pure a Rashid e lui manco un centesimo.
Quest'anno ho rivisto il mio amico pakistano, che mi ha ringraziato e mi ha pure regalato un paio di orecchini per quello che era successo un anno prima.
Mi ha raccontato che il suo bambino è nato morto e che era molto dispiaciuto, da loro è segno di sventura; lui, nonostante i suoi 28, è malato di cuore, è questo dolore ha peggiorato le cose.
Poi,mentre cercavo un regalo per una mia amica, mi ha chiesto del Cacentaro, io gli ho risposto che c'eravamo lasciati, e lui, testuali parole "Si vedeva che era un cretino, non preoccuparti quando queste persone vanno via è perchè stanno per arrivarne delle migliori".
Amen amico mio.

mercoledì 25 giugno 2008

Love Song For A Vampire


Come into these arms again
And lay your body down
The rhythm of this trembling heart
Is beating like a drum

It beats for you - It bleeds for you
It knows not how it sounds
For it is the drum of drums
It is the song of songs...

Once I had the rarest rose
That ever deigned to bloom.
Cruel winter chilled the bud
And stole my flower too soon.

Oh loneliness - oh hopelessness
To search the ends of time
For there is in all the world
No greater love than mine.

Love, oh love, oh love...
Still falls the rain... (still falls the rain)
Love, oh love, oh, love...
Still falls the night...
Love, oh love, oh love...
Be mine forever.... (be mine forever)
Love, oh love, oh love....

Let me be the only one
To keep you from the cold
Now the floor of heaven's lain
With stars of brightest gold

They shine for you - they shine for you
They burn for all to see
Come into these arms again
And set this spirit free

Canzone D’amore Per Un Vampiro
Vieni di nuovo tra queste braccia

E distendi il tuo corpo
Il ritmo di questo cuore tremante

sta battendo come un tamburo

Batte per te – Sanguina per te

Non sa qual è il suo suono

perché è il tamburo dei tamburi

E’ la canzone delle canzoni…

Una volta ho colto la rosa più rara

che si sia mai degnata di sbocciare.

Il crudele inverno ha gelato il bocciolo

e ha portato via il mio fiore troppo presto.

Oh solitudine – oh disperazione

nel cercare i limiti del tempo

perché non c’è nel mondo

un amore più grande del mio.

Amore, oh amore, oh amore…

Ancora scende la pioggia… (ancora scende la pioggia)

Amore, oh amore, oh, amore…

Ancora cala la notte…

Amore, oh amore, oh amore,…

Sii mio per sempre.… (sii mio per sempre)

Amore, oh amore, oh amore….

Permettimi di essere l’unica

che ti protegge dal freddo

Ora il pavimento del paradiso si trova

tra le stelle più brillanti

Brillano per te – brillano per te

Bruciano perché tutti le vedano

Vieni di nuovo tra queste braccia

e libera questo spirito




martedì 24 giugno 2008

Il Gioco Del Mondo


Tu hai un buon karma
Mi disse la commessa del negozio dei tarocchi
Che in casa aveva un gatto con gli occhi dai colori differenti
E lo chiamava Bowie
Di origine persiana, come i tappeti sui quali c'era Zar
Raccontava storie come fili di tappeti per volare, via da Baghdad
Mercato immobiliare in espansione
Per uno come me in cerca di attenzione
Così lasciai la sua casa e i suoi incensi purificatori
Perché mi stancai subito del mondo
Visto da fuori, visto dai libri, visto dal cine, visto dalla tv
Dal vero nonostante tutto lo amavo di più
Col puzzo e col profumo, la nascita e la decomposizione
Lanciai un altro dado per saltare un'altra posizione
Nel gioco del mondo, che non si vince mai (x8)

Chi vuol restare fuori resti fuori, e alzino le mani i giocatori
Chi vuol restare fuori resti fuori, e alzino le mani i giocatori

Al confine tra il Pakistan e gli Stati Uniti
C'è un chiosco che vende documenti usati
Ne comprai uno di un vecchio sultano morto
Affogato nella cioccolata dell'uovo di pasqua
Sciolto per il caldo del deserto e delle Cluster Bombs
Ci misi la mia foto e venni accolto ad un ricevimento
Alla casa bianca, lì riconobbi una mia vecchia fiamma
Che era diventata segretaria di un ministro
Lei non mi riconobbe col turbante e con il visto
La notte al letto disse che le ricordavo qualcuno
Che aveva conosciuto nel passato
Pazzesco come è strana la vita mi disse
Mi ricordi l'unica persona della quale sono stata innamorata
E che ormai è scomparsa per sempre svanita
Nel gioco del mondo, che non si vince mai, che non si vince mai (x8)

Chi vuol restare fuori resti fuori, e alzino le mani i giocatori

Andando a visitare una mostra di un pittore
Che dipingeva i quadri col suo sangue e con la sua saliva
Entrai per caso in un salone di un altro pittore
Che invece dipingeva col sudore ed una tigre viva
Usando la sua coda come pennello, e il mondo come unico modello
Ci feci conoscenza e mi spiegò che non aveva mai studiato arte
Però comunicava con le bestie più feroci e sfidava la morte ad ogni pennellata
Mi regalò un suo quadro, che regalai ad una mia fidanzata
Che non riuscivo ad addomesticare, e adesso lei dipinge
Usando i suoi capelli come pennello
E la mia vecchia faccia come soggetto da interpretare
Mentre io sono andato ormai lontano
Mi trovo già in un'altra situazione
E lancio questi dadi, e avanzo, di qualche posizione
Nel gioco del mondo, che non si vince mai

Chi vuol restare fuori resti fuori, e alzino la mano i giocatori
Chi vuol restare fuori resti fuori, e alzino la mano i giocatori
Chi vuol restare fuori resti fuori, e alzino le mani i giocatori

Messico, distretto federale
Città di ventisei milioni di abitanti in cerca di un tesoro
La mappa è scritta in codice sugli scalini di Teotihuacan
Ma un incantesimo cancella il suo ricordo
Nel momento in cui si scende e si ritorna in centro
Eppure son sicuro che qualcosa mi è rimasto dentro
Che quando prendo l'auto ultimamente
Guardando il mondo dal retrovisore
Io vedo la mia vita che va via, e non mi fa paura
Anzi mi mette addosso un nuovo senso d'avventura
Avere un'altra faccia sulla nuca ha reso più complesso fare manovra
Però non son più solo e son contento
Da zero a dieci vale sempre cento
Tra pace e vento scelgo sempre vento
Scommetto sul futuro in espansione
E butto il dado e cambio posizione
Nel gioco del mondo, che non si vince mai (x8)

Chi vuol restare fuori resti fuori, e alzino le mani i giocatori

Cercavo il regno dei cieli sulla terra,
Mi sono arruolato nella legione straniera
Per fare finta di avere un passato da dimenticare
Così sono finito a procurare le donne ai calciatori
In fuga dai ritiri
In cambio di ammirare i loro tiri da vicino
Per imparare l'arte della precisione
Unita alla velocità e alla strategia
Tutto condito con la fantasia
Che è quella cosa che non si può imparare
Però si può riuscire a risvegliare
Così a forza di guardare il pallone
Presi una decisione
E salii sul primo treno per un posto che iniziasse con la A
E piantai le mie tende in Algeria
Dove imparai una nuova religione
Che ti imponeva un sacco di rinunce
Tranne di rinunciare alla paura
Che quella più ce n'era e meglio era
Ma grazie a Dio si fece presto sera
E m'infilai nel letto di un'eretica
Che mi scaldò col rogo dei suoi fianchi
E continuava a dirmi già mi manchi,
Perché sapeva che me ne sarei andato l'indomani
Perché più che una scelta è vocazione
A spingermi a lanciare un altro dado
Per avanzare di qualche posizione
Nel gioco del mondo, che non finisce mai, e non si vince mai (x8)

Chi vuol restare fuori resti fuori, e alzino le mani i giocatori
Chi vuol restare fuori resti fuori, e alzino le mani i giocatori

Al bar c'era Giovanni l'ottimista
Si presentò e mi regalò il suo libro
Che regalai a mio padre nel giorno della sua prima comunione
Dicendogli di leggero come se fosse scritto in una lingua sconosciuta
Dove ogni lettera vuol dire sempre vita
In cambio lui mi regalò un cappello da Pinocchio
Che io indossai a una festa d'ambasciata
Dove incontrai la madre dei miei sette figli
Ognuno nato in un continente differente
Che si riunivano soltanto in occasione
Di qualche guerra o di un'inondazione
Oppure per comporre la canzone
Che si erano impegnati a registrare
Ma che ogni giorni continua a cambiare
E che nessuno riesce mai ad imparare per intero
E si ritrova immerso dentro a un coro
Dentro una sinfonia senza spartito
Che esprime come un senso d'infinito
Ma con un ritmo più che sensuale, più che sensuale, più che sensuale
Che fa venire voglia di giocare
Al gioco del mondo, che non finisce mai, e non si vince mai (x8)

Chi vuol restare fuori resti fuori, e alzino le mani i giocatori
Chi vuol restare fuori resti fuori, e alzino le mani i giocatori

All'inizio era il caos
Dal caos presero forma i nostri denti
Fatti apposto per mordere mele
Le nostre braccia per tessere tele
E infine gli occhi per guardare l'orizzonte
Non accontentarsi di pensare che quello che non si vede non esiste
Che quello che non c'è non c'è mai stato
Di conseguenza neanche ci sarà
E questo non è vero
Per questo il nostro gioco non finisce
Per questo lo stupore è un demone che ti rapisce
Finché ci sta qualcuno che si affida all'intuizione
E getta un dado e avanza di un'altra posizione
Nel gioco del mondo, che non si vince mai, e non finisce mai (x8)

Chi vuol restare fuori resti fuori, e alzino le mani i giocatori
Chi vuol restare fuori resti fuori, e alzino le mani i giocatori
Chi vuol restare fuori resti fuori, e alzino le mani i giocatori
Chi vuol restare fuori resti fuori, e alzino le mani i giocatori

Al gioco del mondo

Buon compleanno!!!!


AUGURI AUGURI AUGURI AL MIO PAPA'!!!

lunedì 23 giugno 2008

Il mio passato


Spesso ripeto sottovoce
che si deve vivere di ricordi solo
quando mi sono rimasti pochi giorni.
Quello che e’ passato
e’ come se non ci fosse mai stato.
Il passato e’ un laccio che
stringe la gola alla mia mente
e toglie energie per affrontare il mio presente.
Il passato e’ solo fumo
di chi non ha vissuto.
Quello che ho gia’ visto
non conta piu’ niente.
Il passato ed il futuro
non sono realta’ ma solo effimere illusioni.
Devo liberarmi del tempo
e vivere il presente giacche’ non esiste altro tempo
che questo meraviglioso istante.

(Alda Merini)


(Annamaria Germani: “Alda Merini-La poesia”)

venerdì 20 giugno 2008

BELLISSIMA...


Questa foto mi ricorda tanto la mia futura figlioccia Alessandra, una peste che piange sempre e urla in continuazione, sta zitta solo quando mangia!!!

Here With Me


I didn't hear you leave
I wonder how am I still here
And I don't want to move a thing
It might change my memory

Oh I am what I am
I'll do what I want
But I can't hide
I won't go
I won't sleep
I can't breathe
Until you're resting here with me
I won't leave
I can't hide
I cannot be
Until you're resting here with me

I don't want to call my friends
They might wake me from this dream
And I can't leave this bed
Risk forgetting all that's been Oh I am what I am
I'll do what I want
But I can't hide
I won't go
I won't sleep
I can't breathe
Until you're resting here with me
I won't leave
I can't hide
I cannot be
Until you're resting here with me



TRADUZIONE:
Non ti ho sentito mentre te ne andavi
e mi meraviglio di come mai sono ancora qui
Non voglio toccare nulla,
potrebbe tramutare in qualche modo il mio ricordo
Oh io sono ciò che sono
farò quel che voglio
ma non posso nascondermi

Non voglio andarmene
non voglio dormire
non riuscirò a respirare
finché tu rimarrai ancora qui con me
Non voglio restare
non riesco a nascondermi
non riuscirò ad esistere
finché tu rimarrai ancora qui con me

Non voglio chiamare i miei amici
potrebbero svegliarmi da questo sogno
E non posso lasciare questo letto
rischierei di dimenticare tutto ciò che è stato

Oh, io sono ciò che sono
farò quel che voglio
ma non riesco a nascondermi
Non voglio andarmene
non voglio dormire
non riuscirò a respirare
finché tu rimarrai ancora qui con me
Non voglio restare
non risco a nascondermi
non riuscirò ad esistere,
finché tu rimarrai ancora qui con me.

martedì 17 giugno 2008

LA CATENA DI ANTONIO:


La vita!

Da leggere fino in
fondo e sorridere

Soprannomi:

Se Laura, Susanna, Debora e
Maria vanno a cena fuori, si chiameranno l'un l
altra Susanna, Debora,
Laura e Maria.

Se Mario, Luca, Carlo e Giorgio vanno a cena fuori,
si rivolgeranno
affettuosamente l'un l'altro come 'Ciccione', 'Testa di
c*', 'Buffone' e
Godzilla'.

A cena fuori:

4 Uomini a cena
fuori: anche se il conto è di 80 euro, ognuno tirerà fuori
50 euro e
dirà che non ha tagli minori, e non vorrà il resto.

4 donne a cena
fuori: quando arriva il conto, compare la calcolatrice.

Soldi:

Un uomo pagherà 5 euro per un oggetto che ne vale 2 euro, se lo
vuole.

Una donna pagherà 2 euro per un oggetto che ne vale 5, che
non vuole.

Bagno:

Un uomo ha in media 6 oggetti nel bagno: uno
spazzolino, un dentifricio, una
schiuma da barba, un rasoio, un sapone
e un asciugamano dell'Holiday Inn.

Una donna ha in media 337
oggetti, la maggior parte dei quali un uomo non riesce a
identificare.

Discussioni:

Una donna ha l'ultima parola in ogni
discussione.

Qualsiasi altra cosa un uomo dice è l'inizio di una
nuova discussione.

Futuro:

Una donna si preoccupa del futuro finché non trova un marito.

Un uomo non si preoccupa mai del futuro
finché non trova una moglie.

Successo:

Un uomo di successo è
colui il quale guadagna più di quanto sua moglie sia in grado di spendere.

Una donna di successo è quella che trova quest'uomo.

Matrimonio:

Una donna sposa un uomo sperando che cambi, e lui non cambierà.

Un uomo sposa una donna sperando che non cambi, e lei cambierà.

Vestirsi bene:

Una donna si veste bene per fare shopping, dare acqua alle piante, buttare la spazzatura, rispondere al telefono e prendere la posta.

Un uomo si veste bene per i matrimoni e per i funerali.

Naturalezza:

Gli uomini si svegliano dello stesso aspetto con il quale sono andati a dormire.

Le donne in qualche modo si deteriorano durante la notte.

Prole:

Una donna sa tutto dei suoi bambini: appuntamenti dal dentista,
i migliori amici, sogni, incubi, paure e speranze.

Un uomo è vagamente a conoscenza di una persona bassa che gira per casa.

Pensiero del giorno:

Ogni uomo sposato dovrebbe dimenticare i propri errori: non c'è ragione perché due persone ricordino le stesse cose.


Con questa mail ti è stata spedita la FortUna; non la fortuna e basta, e neanche la Fortuna con la F maiuscola, ma addirittura la FortUna con la F e la U maiuscole.
Qui non badiamo a spese.
Da oggi avrai buona fortuna, ma solo ed esclusivamente se ti liberi di questa mail e la spedisci a tutti quelli che conosci.
Se lo
farai potrai:
· produrti in prestazioni sessuali degne di King
Kong per il resto
della tua vita
· beccherai sempre il verde o
al massimo il giallo ai semafori
· catturerai tutti e
centocinquantuno i Pokemon incluso l'esclusivo
Mew
· (per lui) quando andrai a pescare, invece della
solita
trota tirerai su una sirena tettona nata per sbaglio con gambe
umane
· (per lei) lui sarà talmente innamorato di
te che ti vedrà come una sirena tettona nata per sbaglio con le
gambe umane

Se invece non mandi questa mail a tutta la tua list
entro quaranta secondi...
allora la tua esistenza diventerà una
grottesca sequela di eventi
tragicomici, una colossale barzelletta che
susciterà il riso del resto del
pianeta, e ti condurrà ad una morte
orribile, precoce e solitaria...

No, dai, ho esagerato: hai
sessanta secondi.

HO CAPITO PERCHE' ANTONIO CHE NON MANDA MAI CATENE ROMPI PALLE MI HA MANDATO QUESTA: SI E' ROTTO DI MIA SORELLA E VUOLE UNA SIRENA TETTONA... PURE LUI HA L'OCCHIETTO DI BAMBY E LA MENTE DI DIABOLIK...

lunedì 16 giugno 2008

Via..


La mia sigaretta brilla rossa
insieme a luci di periferia
zampate della vita sulle mie ossa
sei più sincera quando dici una bugia
sull'asfalto acquoso una luna affilata tagliare
i fili che legano le stelle
stringo al cuore una lattina vuota e scopro che hai
lasciato
le unghie sulla mia pelle
finestrini aperti a dissetarmi di vento
la mia ruota incollata sulla striscia bianca
della mezzeria
gli occhi come due pezzi di vetro
tu non sei come mi credevo io
un autotreno mi ruggisce dietro
ma perché hai fatto il mondo così triste Dio?
alberi si drizzano ai lati della strada mi corrono
accanto
e il buio se l'inghiotte
alla radio un rock arrabbiato come un pugno allo
stomaco
che mi stringe nella notte
un dolore e un lampo di fuoco rosso
dentro a questo amore che io non posso
io non posso più
voglio andar via i
piedi chiedono dove ma via
tanto non ti perderò perché tu non sei stata mai
via
voglio andar via
da quei tuoi occhi che tirano sassi
e come in un duello far dieci passi
e poi guardarci l'ultima volta e via
dimmi che cos'è che ci hanno fatto
dimmi cosa c'è che io non so
perché tutto è finito come cenere in un piatto
e quei ragazzi ch'eravamo noi non ci sono più
e scambiare due parole brevi
con la notte blu dei benzinai
io ti baciavo mentre tu piangevi
e adesso che io piango tu chi bacerai
un caffè che drizza i capelli un pacchetto di fumo
e il vento rilegge il mio giornale
e domani uscire di nuovo farmi una faccia allegra
per il prossimo Carnevale
un chiarore freddo come un rasoio
per un altro giorno che nasce muoio
muoio muoio
voglio andar via
i sogni cercano dove ma via
anche all'inferno ci sarà qualcuno a farmi
compagnia
voglio andar via da te
che goccia a goccia hai bevuto il mio cuore
e dagli straccivendoli ricomprare
quel che resta del mio amore e andare via

sabato 14 giugno 2008

Araba Fenice


«Un altro uccello sacro era la Fenice.
Non l'ho mai vista coi miei occhi, se non in un dipinto, poiché è molto rara e visita questo paese (così dicono ad Heliopolis) soltanto a intervalli di 500 anni: accompagnata da un volo di tortore, giunge dall'Arabia in occasione della morte del suo genitore, portando con sé i resti del corpo del padre imbalsamati in un uovo di mirra, per depositarlo sull'altare del dio del Sole e bruciarli.
Parte del suo piumaggio è color oro brillante, e parte rosso-regale (il cremisi: un rosso acceso).
E per forma e dimensioni assomiglia più o meno ad un'aquila.» (Erodoto)

«... si ciba non di frutta o di fiori, ma di incenso e resine odorose.
Dopo aver vissuto 500 anni, con le fronde di una quercia si costruisce un nido sulla sommità di una palma, ci ammonticchia cannella, spigonardo e mirra, e ci s'abbandona sopra, morendo, esalando il suo ultimo respiro fra gli aromi.
Dal corpo del genitore esce una giovane Fenice, destinata a vivere tanto a lungo quanto il suo predecessore.
Una volta cresciuta e divenuta abbastanza forte, solleva dall'albero il nido (la sua propria culla, ed il sepolcro del genitore), e lo porta alla città di Heliopolis in Egitto, dove lo deposita nel tempio del Sole.» (Ovidio)

«Come l'araba Fenice, che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa». (Metastasio)

«È la fede delle femmine come l'araba Fenice, che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa». (Lorenzo Da Ponte)


mercoledì 11 giugno 2008

Senza Parole...


Ho guardato dentro una bugia
e ho capito che è una malattia
dalla quale non si può guarire mai
e ho cercato di convincermi
... che tu non ce l'hai.

E ho guardato dentro casa tua
e ho capito che era una follia
avere pensato che fossi soltanto mia
e ho cercato di dimenticare
di non guardare.

E ho guardato la televisione
e mi è venuta come l'impressione
che mi stessero rubando il tempo e che tu...
... che tu mi rubi l'amore
ma poi ho camminato tanto e fuori
c'era un gran rumore...
che non ho più pensato a tutte queste cose.

E ho guardato dentro un'emozione
e ci ho visto dentro tanto amore
che ho capito perché non si comanda al cuore.

E va bene così...
senza parole... senza parole...
E va bene così, senza parole
E va bene così, senza parole...
E va bene così...

E guardando la televisione
mi è venuta come l'impressione
che mi stessero rubando il tempo e che tu...
che tu mi rubi l'amore
poi ho camminato tanto e fuori
c'era un grande sole
che non ho più pensato a tutte queste cose...

E va bene così...
senza parole... senza parole...
E va bene così, senza parole
E va bene così, senza parole

lunedì 9 giugno 2008

SENZA PAROLE...



"Sabato 18, alle ore 20:25, in telecronaca diretta da Wembley, Inghilterra-Italia, valevole per le qualificazioni della Coppa del Mondo. Fantozzi aveva un programma formidabile: calze, mutande, vestaglione di flanella, tavolinetto di fronte al televisore, frittatona di cipolle per la quale andava pazzo, familiare di Peroni gelata, tifo indiavolato e rutto libero! "
(Ragionier Ugo Fantozzi, tratto da: Il secondo tragico Fantozzi, telecronaca di Inghilterra - Italia)

Stasera a casa mia era più o meno così: mega panino con wustel, cipolle fritte e sottiletta; bottiglia di birra ghiacciata, doppia; coca cola gelata; tutone, divano, televisione sintonizzata per la prima volta a Raiuno sulla partita degli europei Olanda-Italia, in diretta da Brema.
Tutto era pronto per la festa, avevamo anche previsto il giro in città con macchina strombazzante, invece... i Campioni del Mondo si beccano 3 gol, e meno male che le partite durano 90 minuti se no sarebbero stati di più... e va bene così senza parole...


venerdì 6 giugno 2008

Eccezziunale Veramente...


So' uno strano animale
so' un tip'eccezziunale
so' il re del quartiere
dettengo il potere
se perto la pazienza
mi scatta la viulenza ah aaah
sul mio moto fuggone
mi sento un leone e spatroneccio
i just love now tohivoschenenau
beloved too big for youuuu??
io
fortuna che ho un cevvello eccezziunalo
veramente eccezziunalo
ma
la gente mi ritiene un animalo
gran bell'animalo
poppute' campa' parapa'
m'hanno fatto emigra'a'a'!
ma
fortuna che ho un cevvello eccezziunalo
veramente eccezziunalo
si
io mancio le orecchiette
ma al cavialo
so istesso di un maialo
peppute' campa' parapa'
m'hanno fatto emigra'a'a'a'
peppute' pappa' papparapa'
ho dovuto emigra'a'a'

quanto io sto alla pattita
io rischio la vita
se mi piace una donna
ci sbrano la gonna aaah
se peccaso mi offento
ti strappo via i denti
sono un tip'viulento
al cento pe' cento
e spatroneccio
bisbobutisesaround
to down o not to down
i love crazy to youuuu
io
fottuna che ho un cevvello eccezziunalo
veramente eccezziunalo
ma
la gente mi ritiene un animalo
gran bell'animalo
peppute' campa' papparapa'
m'hanno fatto emigra'a'a'
ma
fottuna che ho cevvello eccezziunalo
veramente eccezziunalo
yes
io mancio le orecchiette ma al cavialo
soistesso di un maialo
peppute' campa' papparapa'
m'hanno fatto emigra'a'a'
io
fottuna che ho un cevvello eccezziunalo
ma
la gente a torto mi ritiene un animalo
ma peffozza
poppute' campa' papparapa'
ho dovuto emigra'a'a'
dovevo pure manciare no


(MA CHE FINE HA FATTO QUESTA TIPOLOGIA DI UOMINI ALL'ANTICA?)

lunedì 2 giugno 2008

Aspettando Godot


"Due uomini vestiti come vagabondi, Estragone e Vladimiro, si trovano sotto un albero in una strada di campagna. Sono lì perché un certo Godot ha dato loro appuntamento.
Il luogo e l'orario dell'appuntamento sono vaghi.
I due non sanno neanche esattamente chi sia questo Godot, ma credono che quando arriverà li porterà a casa sua, gli darà qualcosa di caldo da mangiare e li farà dormire all'asciutto.
Mentre attendono passa sulla stessa strada una strana coppia di personaggi: Pozzo, un proprietario terriero, e il suo servitore, Lucky, tenuto al guinzaglio dal primo.
Pozzo si ferma a parlare con Vladimiro ed Estragone.
I due sono ora incuriositi dall'istrionismo del padrone, ora spaventati dalla miseria della condizione del servo.
Lucky si rivela tuttavia una sorpresa quando inizia un delirante monologo erudito che culmina in una rovinosa zuffa tra i personaggi.
Pozzo e Lucky riprendono il loro cammino. Intanto è calata la sera.
Godot non si è fatto vivo.
Arriva però un ragazzo, un giovane messaggero di Godot, il quale dice a Vladimiro e a Estragone che il signor Godot si scusa, ma che questa sera non può proprio venire.
Arriverà però sicuramente domani.
I due prendono in considerazione l'idea di suicidarsi, ma rinunciano.
Poi pensano di andarsene, ma restano.
L'indomani Vladimiro ed Estragone attendono sotto l'albero l'arrivo di Godot.
Di nuovo vedono passare Pozzo e Lucky (Pozzo nel frattempo è diventato cieco, sull'albero sono spuntate due o tre foglie).
Di nuovo si intrattengono con il padrone e il servo.
Di nuovo Pozzo e Lucky se ne vanno.
Di nuovo arriva il messaggero a dire che Godot stasera non può venire ma verrà sicuramente domani.
Di nuovo prendono in considerazione l'idea di mollare tutto.
Di nuovo rinunciano.
Fine."

Questa è la sintesi di Aspettando Godot, di Samuel Beckett, opera che ho apprezzato col tempo.
La prima volta Maria Teresa mi ha costretto ad andarla a vedere, quando lei recitava quest'opera a teatro.
Allora non l'apprezzai, sarà stato per il teatro, cioè stanzino, angusto; sarà stato per gli attori, non molto calati nella parte, sarò stata io poco propensa, ma mi sono fatta delle risate...
Poi ho trovato il copione di Maria Teresa tra i libri da studiare e, tra un mosaico e l'altro, ho iniziato a leggere l'opera e ha iniziato a piacermi.
Migliaia sono state le critiche a quest'opera, così come in Godot si è cercato di vedere un simbolo: Dio, il più spesso citato, il destino, la morte, la fortuna.
Ed a questa tragicommedia costruita intorno alla condizione dell'attesa ho dedicato il mio Blog....
io che ho il vizio di scappare...




domenica 1 giugno 2008

Che Cossè L'Amor


Che cos'è l'amor
chiedilo al vento
che sferza il suo lamento sulla ghiaia
del viale del tramonto
all' amaca gelata
che ha perso il suo gazebo
guaire alla stagione andata all'ombra
del lampione san soucì

che cos'è l'amor
chiedilo alla porta
alla guardarobiera nera
e al suo romanzo rosa
che sfoglia senza posa
al saluto riverente
del peruviano dondolante
che china il capo al lustro
della settima Polàr

Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
volteggio tutto crocco
sotto i lumi
dell'arco di San Rocco
ma s'appoggi pure volentieri
fino all'alba livida di bruma
che ci asciuga e ci consuma

che cos'è l'amor
è un sasso nella scarpa
che punge il passo lento di bolero
con l'amazzone straniera
stringere per finta
un'estranea cavaliera
è il rito di ogni sera
perso al caldo del pois di san soucì

Che cos'è l'amor
è la Ramona che entra in campo
e come una vaiassa a colpo grosso
te la muove e te la squassa
ha i tacchi alti e il culo basso
la panza nuda e si dimena
scuote la testa da invasata
col consesso
dell'amica sua fidata

Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
vampiro nella vigna
sottrattor nella cucina
son monarca e son boemio
se questa è la miseria
mi ci tuffo
con dignità da re

Che cos'è l'amor
è un indirizzo sul comò
di unposto d'oltremare
che è lontano
solo prima d'arrivare
partita sei partita
e mi trovo ricacciato
mio malgrado
nel girone antico
qui dannato
tra gli inferi dei bar

Che cos'è l'amor
è quello che rimane
da spartirsi e litigarsi nel setaccio
della penultima ora
qualche Estèr da Ravarino
mi permetto di salvare
al suo destino
dalla roulotte ghiacciata
degli immigrati accesi
della banda san soucì

Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
vampiro nella vigna
sottrattor nella cucina
Son monarca son boemio
se questa è la miseria
mi ci tuffo
con dignità da re

Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
volteggio tutto crocco
sotto i lumi dell'arco di San Rocco
Son monarca son boemio
se questa è la miseria
mi ci tuffo
con dignità da re